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Tutto quello che c’è da sapere sui requisiti normativi e HACCP per avviare un'impresa alimentare domestica. Scopri come avviare e gestire questa attività. cosa puoi vendere e quali sono i costi iniziali.
Le Imprese Alimentari Domestiche - IAD - rappresentano una realtà in crescita nel panorama italiano.
Queste aziende consentono la preparazione e la vendita di una vasta gamma di prodotti alimentari direttamente dalla propria cucina di casa, senza dover sostenere i costi elevati di un tradizionale locale commerciale.
Tuttavia, l'apertura e la gestione dell’attività sono soggette a specifici requisiti normativi e di sicurezza alimentare che è fondamentale conoscere.
In questo articolo, esploriamo quali sono i requisiti chiave, la normativa applicabile e le procedure HACCP da seguire per avviare e mantenere in regola un'impresa alimentare domestica.
Un'impresa alimentare domestica è un'attività che si occupa della preparazione e vendita di alimenti all'interno di un'abitazione privata, senza la necessità di cambiare la destinazione d'uso dei locali.
Questa tipologia di impresa consente di produrre e commercializzare una vasta gamma di prodotti alimentari. Tra questi possono rientrare dolci, conserve, marmellate, prodotti da forno, piatti pronti e molto altro, offrendo la possibilità di rispondere a diverse esigenze e gusti del mercato locale.
Le imprese alimentari domestiche possono vendere i propri prodotti attraverso vari canali, come mercati locali, fiere, negozi di specialità gastronomiche e piattaforme online.
L'unico divieto riguarda la produzione e la somministrazione di alcolici, per la quale è necessaria una specifica licenza.
Questo significa che, sebbene sia possibile preparare una vasta gamma di alimenti, non è consentito produrre o vendere bevande alcoliche senza aver ottenuto le appropriate autorizzazioni. Questo vincolo è posto per garantire la conformità alle normative vigenti in materia di produzione e vendita di alcolici, che richiedono controlli e permessi specifici per tutelare la salute pubblica.
Le imprese alimentari domestiche sono soggette a specifiche normative in materia di sicurezza alimentare e igiene dei prodotti.
I principali regolamenti di riferimento sono:
Regolamento CE 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari
Regolamento CE 1169/2011 sull'informazione alimentare ai consumatori
Regolamento CE 178/2002 che stabilisce principi e requisiti generali della legislazione alimentare.
Queste norme stabiliscono i requisiti da rispettare per preparare, conservare e commercializzare alimenti, al fine di garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti per i consumatori.
Nonostante l'assenza di una legge specifica dedicata alle imprese alimentari domestiche, queste attività devono comunque attenersi alle disposizioni previste dalla normativa generale in materia di igiene e sicurezza alimentare.
Per chi avvia un'attività alimentare domestica, è inoltre obbligatorio seguire un corso HACCP e predisporre un Manuale di autocontrollo HACCP.
Il corso HACCP è fondamentale per avere una formazione completa sulle procedure per identificare, valutare e controllare i pericoli legati alla sicurezza alimentare. Durante il corso, i partecipanti apprendono come analizzare i potenziali rischi biologici, chimici e fisici, determinare i punti critici di controllo, nonché implementare azioni correttive e verificare l'efficacia del sistema HACCP.
In Italia, le modalità previste per la formazione possono cambiare in base alla regione.
Questo significa che i requisiti specifici per la formazione possono variare da una regione all'altra, con alcune regioni che potrebbero richiedere moduli aggiuntivi o specifici approfondimenti basati sulle caratteristiche locali.
La normativa prevede inoltre l’obbligo di rinnovare periodicamente l’attestato HACCP.
Il Manuale di autocontrollo HACCP, invece, è un documento essenziale che descrive tutte le informazioni relative al sistema HACCP implementato. Deve includere:
Descrizione dell'impresa - informazioni generali sull'azienda, inclusi i prodotti offerti e i processi di produzione.
Analisi dei pericoli - identificazione e valutazione dei rischi biologici, chimici e fisici associati ai processi alimentari.
Identificazione dei CCP - punti critici di controllo lungo il processo produttivo dove possono essere applicate misure per prevenire o eliminare i pericoli.
Procedure operative - dettagli sulle pratiche e i protocolli operativi per garantire la sicurezza alimentare.
Limiti critici e azioni correttive - parametri di sicurezza da rispettare e azioni da intraprendere in caso di deviazione dai limiti stabiliti.
Procedure di verifica - metodi e frequenza con cui viene verificata l'efficacia del sistema HACCP.
Documentazione - registro accurato delle attività svolte, inclusi i controlli effettuati, le azioni correttive intraprese e i risultati delle verifiche.
Questo documento serve come guida operativa e deve essere mantenuto aggiornato per garantire la conformità alle normative e la protezione dei consumatori.
Deve essere redatto da consulenti esperti, quindi ti consigliamo di rivolgerti a noi per avere la certezza che sia tutto in regola.
Per aprire e gestire un'impresa alimentare domestica, è fondamentale soddisfare una serie di requisiti normativi e di sicurezza alimentare.
Questo tipo di attività richiede un'attenta considerazione delle norme igienico-sanitarie e delle regolamentazioni vigenti.
Vediamo nel dettaglio i principali elementi da considerare.
La cucina utilizzata per la preparazione degli alimenti destinati alla venditadeve essere separata dall'uso domestico privato.
Il pavimento della cucina deve essere realizzato in materiale liscio e lavabile, come piastrelle o linoleum.
Le pareti della cucina devono essere rivestite in materiale liscio e lavabile, come piastrelle, vernici lavabili o pannellature in acciaio o plastica, fino a un'altezza di almeno 2 metri.
Il lavabo in cucina deve essere dotato di rubinetto con acqua calda e fredda e comando non manuale (es. leva, pedale o fotocellula), oltre a dispenser di sapone liquido igienizzante e salviette monouso.
È preferibile avere un lavello a doppia vasca per evitare la contaminazione degli alimenti durante il lavaggio.
Tutti i locali utilizzati per la preparazione e la conservazione degli alimenti, inclusi i servizi igienici, devono essere mantenuti in perfette condizioni di manutenzione e igiene.
Il locale di preparazione degli alimenti deve essere dotato di zanzariere alle finestre per impedire l'ingresso di insetti e animali.
Durante la lavorazione, è vietato l'accesso agli animali domestici.
È possibile utilizzare le attrezzature della cucina domestica, ma è necessario identificare e separare gli spazi dedicati esclusivamente all'attività professionale.
I frigoriferi e i congelatori devono avere un display esterno per la lettura della temperatura di conservazione.
Tutte le attrezzature, come piani di lavoro, robot da cucina, affettatrici, coltelli e taglieri, devono essere in perfette condizioni di manutenzione e igiene, con superfici lisce e lavabili.
Non è consentito l'utilizzo di utensili in legno, in quanto non facilmente sanificabili.
La detersione e la sanitizzazione delle attrezzature devono essere effettuate regolarmente secondo le procedure del Manuale di Autocontrollo HACCP.
Le materie prime utilizzate devono essere conservate nelle confezioni originali, con l'etichetta che riporta le informazioni di tracciabilità.
Qualora sia necessario trasferire gli alimenti in altri contenitori, questi devono essere adeguatamente etichettati con il nome del prodotto e la data di produzione.
I prodotti semilavorati e finiti devono essere conservati in contenitori chiusi e identificati.
Il trasporto degli alimenti deve avvenire in confezioni e contenitori idonei al contatto con gli alimenti, rispettando le temperature di conservazione indicate nel Manuale di Autocontrollo HACCP.
La presenza di eventuali allergeni deve essere sempre comunicata ai clienti, sia in caso di vendita diretta che di commercio elettronico.
Durante la preparazione degli alimenti, il personale deve indossare una sopravveste chiara, copricapo e guanti, se necessario.
È vietato indossare gioielli, orologi, piercing e, in caso di unghie smaltate è obbligatorio l'uso dei guanti.
Non è consentito fumare durante la lavorazione.
In caso di ferite sulle mani, queste devono essere adeguatamente protette con medicazioni e guanti.
Gli indumenti da lavoro devono essere conservati in modo da evitare contaminazioni.
Per ulteriori dettagli su come aprire un'impresa alimentare domestica, ti proponiamo un video che spiega passo dopo passo tutto ciò che è necessario sapere.
Le attuali disposizioni normative consentono alle imprese alimentari domestiche di mettere in commercio diversi prodotti alimentari.
Dolci e torte - prodotti di pasticceria, sia freschi che secchi, come biscotti, torte nuziali, cupcake, e dessert vari.
Menù completi tramite servizi di catering - preparazione di pasti completi per eventi speciali, pranzi aziendali, feste private, con menù personalizzati che possono includere antipasti, primi, secondi e contorni.
Prodotti tipici regionali o locali - come formaggi, salumi, pane, e piatti tipici regionali.
Alimenti pronti - pasti già preparati e pronti per il consumo, come piatti pronti da riscaldare, insalate fresche, e pasti completi confezionati.
Conserve e confetture - marmellate, gelatine, sottaceti, salse, e conserve varie, preparate secondo le tecniche di conservazione domestica.
Bevande non alcoliche - succhi di frutta, frullati, bibite artigianali, tè freddo, e altre bevande analcoliche preparate in casa.
Indipendentemente dalla selezione dei prodotti, è fondamentale indicare chiaramente l'ambito di attività nella SCIA - Segnalazione Certificata di Inizio Attività - al momento dell'apertura dell'impresa.
Aprire un'impresa alimentare domestica comporta una serie di adempimenti burocratici e costi iniziali, simili a quelli richiesti per l'avvio di altre attività commerciali nel settore alimentare.
I costi iniziali per l'avvio comprendono:
contributi previdenziali del titolare e di eventuali dipendenti;
compenso per il commercialista che segue gli aspetti fiscali;
tassazione, che può essere agevolata dal regime forfettario.
Rispetto all'apertura di un tradizionale ristorante o pizzeria, l'investimento iniziale per un'impresa alimentare domestica è decisamente inferiore, poiché non è necessario sostenere i costi per l'acquisto o l'affitto di un locale commerciale.
Per una panoramica più dettagliata sui costi coinvolti nell'avvio di una IAD, puoi consultare questo articolo di approfondimento.
Se hai bisogno di un consulente esterno, puoi affidarti ai nostri esperti che ti aiuteranno a definire il Manuale di Autocontrollo e la formazione più idonea per la tua attività.