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Spazi confinati: definizione, normativa e formazione


Spazi confinati: definizione, normativa e formazione

Scopri tutto sugli spazi confinati: definizione, normativa, valutazione dei rischi e formazione essenziale per prevenire incidenti e proteggere i lavoratori.

 

Gli spazi confinati rappresentano uno degli ambienti di lavoro più pericolosi, esponendo i lavoratori a rischi gravi e potenzialmente mortali. 

Comprendere la definizione, le tipologie, i requisiti normativi e le procedure di sicurezza per operare in tali contesti è fondamentale, per garantire la tutela della salute e l'incolumità dei dipendenti. 

In questo articolo, esploriamo in dettaglio questo delicato ambito, fornendo una guida completa per affrontare in sicurezza i lavori in spazi confinati.

 

Cosa è uno spazio confinato

La definizione di "spazio confinato" non è sempre chiara nella normativa italiana. 

Tuttavia, possiamo fare riferimento alle linee guida internazionali, che identificano tali ambienti come luoghi totalmente o parzialmente chiusi, non progettati per l'occupazione permanente da parte di persone, ma che possono essere occasionalmente presidiati per lo svolgimento di attività lavorative. 

Gli ambienti o spazi confinati hanno le seguenti caratteristiche:

  • Accessi e uscite di dimensioni limitate o difficoltose.

  • Ventilazione naturale sfavorevole.

  • Possibile presenza di agenti chimici, fisici o biologici pericolosi.

  • Rischio di asfissia dovuto a carenza di ossigeno o accumulo di gas tossici.

 

Quali sono i lavori in spazi confinati

I lavori in spazi confinati comprendono una vasta gamma di attività svolte in ambienti limitati e potenzialmente pericolosi. 

Questi spazi richiedono una preparazione meticolosa, attrezzature specifiche e rigorose misure di sicurezza per prevenire incidenti. 

Ecco alcuni esempi:

  • manutenzione e pulizia di serbatoi, cisterne e silos

  • riparazione di tubazioni e condutture sotterranee

  • interventi all'interno di pozzi e fogne

  • lavori in impianti di trattamento delle acque

  • manutenzione di macchinari e impianti in spazi ridotti, come forni, caldaie e condotti d'aria.

 

Svolgere attività lavorative all'interno di uno spazio confinato significa operare in un ambiente circoscritto, con accessi e uscite limitati, e una ventilazione naturale sfavorevole. 

In presenza di agenti pericolosi, carenza di ossigeno o difficoltà di evacuazione e comunicazione con l'esterno, il rischio di infortuni gravi o mortali è decisamente elevato.

I principali rischi a cui sono esposti i lavoratori in tali contesti sono:

  • Asfissia per mancanza di ossigeno

  • Avvelenamento per inalazione o contatto epidermico con sostanze tossiche

  • Incendio ed esplosione

  • Seppellimento o annegamento

  • Scariche elettriche

  • Cadute e scivolamenti

  • Contatto con parti meccaniche in movimento

  • Esposizione a microclima sfavorevole

 

La gestione della sicurezza in spazi confinati richiede quindi un'attenta valutazione dei rischi e l'adozione di specifiche misure di prevenzione e protezione.

 

 

Normativa sugli spazi confinati

In Italia, la principale normativa di riferimento per i lavori in spazi confinati è il D.Lgs. 81/2008, che all'Art. 66 delinea le disposizioni generali per l'esecuzione di tali attività. 

Successivamente, il D.P.R. 177/2011 ha introdotto ulteriori requisiti e procedure da adottare per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che operano in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.

I principali obblighi previsti dalla normativa per le attività in spazi confinati sono:

  • Informazione, formazione e addestramento specifici per tutti i lavoratori coinvolti, incluso il datore di lavoro.

  • Dotazione di idonei DPI e attrezzature di sicurezza.

  • Presenza di personale esperto in numero non inferiore al 30% della forza lavoro.

  • Individuazione di un rappresentante del datore di lavoro committente con adeguate competenze in materia di salute e sicurezza.

  • Informazione preventiva di tutti i lavoratori sui rischi presenti nell'area di lavoro.

 

Inoltre, la valutazione del rischio e l'elaborazione di una procedura di sicurezza specifica per le attività in spazi confinati sono obblighi imprescindibili per il datore di lavoro.

Il mancato rispetto di tali prescrizioni può comportare sanzioni e responsabilità per le imprese che operano in spazi confinati.

 

Valutazione dei Rischi e Gestione della Sicurezza

La valutazione dei rischi negli spazi confinati rappresenta un obbligo sancito dal D.Lgs. 81/2008 e deve essere integrata nel Documento di Valutazione dei Rischi - DVR - aziendale. 

Questa attività, volta a identificare, classificare e valutare i pericoli presenti, è propedeutica all'adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione.

Nell'ambito della gestione della sicurezza, il datore di lavoro deve predisporre una specifica procedura di lavoro che includa:

  • scopo e campo di applicazione;

  • riferimenti normativi e definizioni;

  • compiti e responsabilità delle figure aziendali coinvolte;

  • modalità operative, con descrizione dei rischi e delle misure di prevenzione.

 

Inoltre, deve essere previsto un "permesso di lavoro" che assicuri il corretto svolgimento delle attività preliminari all'accesso negli spazi confinati.

 

 

Chi deve fare il corso per gli spazi confinati

Sia il D.Lgs. 81/2008 che il D.P.R. 177/2011 stabiliscono l'obbligo di formazione e addestramento per tutti i lavoratori, compresi i datori di lavoro e i lavoratori autonomi, che operano in spazi confinati o ambienti sospetti di inquinamento.

Questa formazione deve prevedere sia una parte teorica che una parte pratica, con l'utilizzo di DPI specifici per i lavori in tali contesti, come:

  • Definizione e caratteristiche degli spazi confinati

  • Obblighi del datore di lavoro e del lavoratore

  • Prevenzione e valutazione dei rischi

  • Classificazione, requisiti di sicurezza e gestione dei DPI

  • Tipologie di gas tossici, rilevamento e controllo delle sostanze pericolose

  • Esercitazioni pratiche di ingresso e recupero in spazi confinati.


La normativa non specifica la frequenza obbligatoria di aggiornamento della formazione, ma data l'elevata pericolosità delle attività in spazi confinati, è opportuno che i lavoratori addetti aggiornino periodicamente le loro competenze.

 

Solo attraverso una gestione attenta e scrupolosa della sicurezza negli spazi confinati, è possibile prevenire incidenti e tutelare il benessere dei lavoratori. 

Investire in formazione e adottare le misure di prevenzione e protezione adeguate rappresenta un dovere etico e giuridico per ogni datore di lavoro.

 

 

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